[:it]Toscana: andando ancora per presepi…[:]

[:it]terre di presepi in Toscanadi Stefania Pianigiani –  Fin da piccina, da buona toscana, oltre l’albero di Natale, a me è sempre piaciuto fare il presepe. Andare a cercare la borraccina, mettere i rametti di quercia a fare gli aberi insieme a il pungitopo. E mi è sempre piaciuto andare in giro per la Toscana a vedere i presepi, e quest’anno ce ne sono davvero tanti da non perdere.

che presepi vedere in Toscana

Terre di Presepi, é un coordinamento fatto da presepisti, parrocchie, enti ed associazioni, che ha messo in rete Vie dei presepi, presepi artistici, esposizioni presepiali, musei del presepe, presepi viventi per una proposta accattivante per il tempo di Natale.

Ecco dove andare a vederli: a Usigliano di Lari (Pi), è visitabile l’unico Museo permanente
del presepe regionale
e accoglie nelle cantine dell’antica fattoria Castelli una collezione pregevoli con quaranta realizzazioni del presepista idee per il presepeClaudio Terreni.
A Porcari di Lucca è allestita una  mostra di presepi e
diorami con opere di scultori italiani e spagnoli, a Siena, un’ampia collezione di presepi provenienti da tutto il mondo, a Tavarnelle val di Pesa (Fi) un percorso presepiale.

Chi vuol apprezzare tante realtà presepiali in un’unica visita deve recarsi a Castelfiorentino (Fi) dove è allestita la via dei presepi caratterizzata da oltre cinquanta rappresentazioni artistiche di cui alcune di grandi dimensioni.

A Cerreto Guidi la via dei presepi che interessa il paese è dove fanno il presepe per Santo Stefanocaratterizzata (accanto al presepe nel campanile) da un realizzazione da record. Si tratta del presepe all’uncinetto più grande mai realizzato.

A San Miniato la via dei presepi si snoda sui due chilometri del crinale della città ed è caratterizzata dal Calendario dell’Avvento, una mostra collettiva sul tema della misericordia realizzata da trenta artisti sulle finestre dello storico seminario, dall’esposizione artistica dei presepi in arte povera realizzata con materiali di riciclo realizzati da Roberto Cipollone in arte Ciro, dalla passeggiata campestre alla scoperta dei presepi lungo i la natività presepe viventevicoli carbonari, al presepe artistico di Mario Rossi, situato in una nuova location, ai tanti presepi artistici e tradizionali.

Poi ci sono i presepi artistici, vere e proprie opere d’arte di grandi dimensioni. A San Romano si t
ratta di un presepe che occupa l’intero chiostro del convento, una vera e propria opera monumentale per ingegno e realizzazione. A Cigoli, il presepe tra i più tecnologici d’Italia, avrà
ancora maggiori suggestioni, a Petroio, presso Vinci, nella terra di Leonardo, il presepe meccanizzato, allestito luci per il presepeesternamente, occupa un’intera collina. Nella vicina Sovigliana al presepe artistico e affiancata una esposizione di diorami.
A Lecore nella piana di Signa, Sauro Mari realizza un presepe artistico e contemplativo; quest’anno ha come tema: “Profumo di vita dove tutto diventa pane” e viene sviluppato con materiale povero come le scatole di cartone e materiali naturali.

Meditazione e riflessione anche al presepe di Oste di Montemurlo. Ha come titolo “Venne tra i suoi, e i suoi non l’hanno accolto” (Gv. 1,11) e pone l’attenzione all’accoglienza dei tanti migranti che giungono in il bellisimo presepe di Lecorecondizioni disperate nelle nostre coste, senza mancare i forti richiami al Giubileo della Misericordia.

A Nicosia di Calci (Pi) a pochi chilometri dalla Certosa, al “Presepio che cresce” i personaggi sono realizzati in gesso lavorato e pitturato e i vestiti con tessuti adatti all’epoca.

A Montignoso (Gambassi Terme – Fi) il presepe racconta in un suggestivo itinerario le scene dell’intera vita di Gesù, a Montopoli il presepe è tradizionale nella sacrestia della pieve e ha una veste nuova:un fondale panoramico che raffigura gli angoli più caratteristici del piccolo borgo,situato nella campagna toscana.
Presepe in grotta in località Convalle di Pescaglia in provincia di Lucca. Si tratta di un presepe realizzato dal Gruppo Speleologico dell’Alta Val Freddana sin dal 1994 all’interno in una grotta naturale.

All‘Isolotto di Firenze ai Bassi, il presepe artistico, recentemente rinnovato, è meccanizzato, mentre alla parrocchia di Legnaia di Firenze ricalca la tradizione.

Ad Empoli viene allestito un presepe napoletano allestito nell’ex ospedale San Giuseppe, mentre presso
la parrocchia di San Giovanni Evangelista accanto al presepe artistico va in scena da alcuni anni il presepe vivente in parole, danza e musica.

A Poggibonsi in un capannone è allestito il presepe animato dei vecchi mestieri. Si tratta in un percorso illustrato di circa 50 raffigurazioni di antichi mestieri, fra i quali il falegname, il barbiere, le donne che tessano la lana, il macellaio, il fabbro (vincitore alla mostra dei presepi di Verona)
A Tizzana di Quarrata, il presepe, di stile tradizionale, ha come particolarità il luogo di
allestimento: l’antica cantina della canonica. Alla parrocchia di Traversagna, (Massa e Cozzile) il presepe poliscenico è animato con tre fasi, sincronizzato con commento e colonna sonora con personaggi in movimento. A San Miniato Basso il presepe è vivente. In esso sono coinvolti ogni anno oltre trecento figuranti per una rappresentazione scenica di notevoli dimensioni arricchita dalle principali scene di vita al tempo della nascita di Gesù.
Ma ci sono anche molte altre realtà che stanno
preparando presepi suggestivi come la parrocchia di Castelfranco di Sotto e i borghi di Marti, Ponte a Elsa nel sanminiatese.
www.terredipresepi.blogspot.i

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Toscana ‘900: musei e percorsi d’arte

[:it]novecentodi redazione – Una guida, una app in 4 lingue, 11 mostre, 18 eventi collaterali, 108 musei, 7 itinerari turistici, una nuova rete museale aperta il sabato e la domenica, un pass per ingressi, visite guidate, didattica e sconti nei territori

Piccoli Grandi Musei, il progetto di Regione Toscana e Ente Cassa di Risparmio di Firenze nato per la valorizzazione del patrimonio artistico del territorio, è dedicato quest’anno alla Toscana del ‘900: un percorso, una guida, un’applicazione, mostre e tanti eventi – a partire dal 13 giugno fino al 31 dicembre 2015 – per raccontare, attraverso mille voci, la storia di una regione e di un secolo.

Famosa in tutto il mondo per le sue meraviglie del passato – dall’arte etrusca ai grandi capolavori del Rinascimento – la Toscana viene raramente associata al Novecento.
Eppure durante il secolo scorso, l’intera regione ha svolto un ruolo importante nell’offrire stimoli e vivaci contesti agli artisti che qui hanno vissuto, lavorato e spesso raggiunto notorietà internazionale e ha anche rappresentato un’attrattiva per i collezionisti che hanno deciso di affidare a questi territori le proprie raccolte.
Questo ruolo si delinea chiaramente grazie a numerosissimi musei, disseminati nella nostra regione: oltre 100 realtà, grandi e piccole, per narrare attraverso luoghi e immagini, 100 anni d’arte.
E proprio per raccontare questa storia, è stata fatta la prima mappatura completa di tutti i suoi protagonisti. Oltre cento musei, nati nelle circostanze più diverse, alcuni dedicati a singoli artisti, altri creati con ambizioni antologiche, alcuni espressione di una volontà locale, altri frutto di una donazione, voluti per raccontare un’attività artistica, oppure una storia industriale.

Una ricognizione geografica che propone percorsi diversi, per tipologie museali o per generi di opere esposte, per periodi storici privilegiati o per tematiche affrontate, con lo scopo, naturalmente, di creare una rete in grado di valorizzare le realtà museali legate al Novecento Toscano e per andare alla scoperta dei quasi 450 artisti legati alla nostra regione, da Plinio Nomellini, Lorenzo Viani, Ottone Rosai e Massimo Campigli, a Marino Marini, Alberto Magnelli e Gino Severini, sino a Carla Accardi, Jannis Kounellis, Pino Pascali, Daniel Spoerri, Alighiero Boetti e Igor Mitoraj, per citarne solo alcuni.

Per la prima volta ai soggetti promotori e finanziatori si è aggiunta quest’anno la Consulta delle Fondazioni di origine bancaria della Toscana, che è interessata a sostenere questo modello di partenariato pubblico-privato per lo sviluppo di progetti innovativi nel settore cultura.
Sono stati individuati 22 musei capofila che, grazie al progetto, dal 13 giugno al 31 dicembre 2015 verranno aperti anche il sabato e la domenica con molte attività didattiche, laboratori per famiglie e visite guidate gratuite che aiuteranno il visitatore a conoscere queste realtà.
In questo stesso periodo in molti dei musei coinvolti, si terranno 11 mostre e 18 eventi collaterali che approfondiranno ulteriormente la storia e i protagonisti del Novecento in Toscana.[:en]novecentodi redazione – Una guida, una app in 4 lingue, 11 mostre, 18 eventi collaterali, 108 musei, 7 itinerari turistici, una nuova rete museale aperta il sabato e la domenica, un pass per ingressi, visite guidate, didattica e sconti nei territori

Piccoli Grandi Musei, il progetto di Regione Toscana e Ente Cassa di Risparmio di Firenze nato per la valorizzazione del patrimonio artistico del territorio, è dedicato quest’anno alla Toscana del ‘900: un percorso, una guida, un’applicazione, mostre e tanti eventi – a partire dal 13 giugno fino al 31 dicembre 2015 – per raccontare, attraverso mille voci, la storia di una regione e di un secolo.

Famosa in tutto il mondo per le sue meraviglie del passato – dall’arte etrusca ai grandi capolavori del Rinascimento – la Toscana viene raramente associata al Novecento.
Eppure durante il secolo scorso, l’intera regione ha svolto un ruolo importante nell’offrire stimoli e vivaci contesti agli artisti che qui hanno vissuto, lavorato e spesso raggiunto notorietà internazionale e ha anche rappresentato un’attrattiva per i collezionisti che hanno deciso di affidare a questi territori le proprie raccolte.
Questo ruolo si delinea chiaramente grazie a numerosissimi musei, disseminati nella nostra regione: oltre 100 realtà, grandi e piccole, per narrare attraverso luoghi e immagini, 100 anni d’arte.
E proprio per raccontare questa storia, è stata fatta la prima mappatura completa di tutti i suoi protagonisti. Oltre cento musei, nati nelle circostanze più diverse, alcuni dedicati a singoli artisti, altri creati con ambizioni antologiche, alcuni espressione di una volontà locale, altri frutto di una donazione, voluti per raccontare un’attività artistica, oppure una storia industriale.

Una ricognizione geografica che propone percorsi diversi, per tipologie museali o per generi di opere esposte, per periodi storici privilegiati o per tematiche affrontate, con lo scopo, naturalmente, di creare una rete in grado di valorizzare le realtà museali legate al Novecento Toscano e per andare alla scoperta dei quasi 450 artisti legati alla nostra regione, da Plinio Nomellini, Lorenzo Viani, Ottone Rosai e Massimo Campigli, a Marino Marini, Alberto Magnelli e Gino Severini, sino a Carla Accardi, Jannis Kounellis, Pino Pascali, Daniel Spoerri, Alighiero Boetti e Igor Mitoraj, per citarne solo alcuni.

Per la prima volta ai soggetti promotori e finanziatori si è aggiunta quest’anno la Consulta delle Fondazioni di origine bancaria della Toscana, che è interessata a sostenere questo modello di partenariato pubblico-privato per lo sviluppo di progetti innovativi nel settore cultura.
Sono stati individuati 22 musei capofila che, grazie al progetto, dal 13 giugno al 31 dicembre 2015 verranno aperti anche il sabato e la domenica con molte attività didattiche, laboratori per famiglie e visite guidate gratuite che aiuteranno il visitatore a conoscere queste realtà.
In questo stesso periodo in molti dei musei coinvolti, si terranno 11 mostre e 18 eventi collaterali che approfondiranno ulteriormente la storia e i protagonisti del Novecento in Toscana.[:]

Toscana: domenica al museo dagli Uffizi alle Ville Medicee e alle ville Napoleoniche

800px-Villa_La_Petraia_2di Nadia Fondelli – Domenica 7 settembre appuntamento mensile con l’iniziativa del Ministero dei beni culturali che permette l’ingresso gratuito nei luoghi della cultura. Da non perdere! “Domenica al Museo” questo il nome dell’iniziativa che apre gratuitamente le porte dei luoghi della cultura. Così come previsto dalla rivoluzione del piano tariffario voluto dal ministro Franceschini e degli orari d’apertura dei musei, ogni prima domenica del mese, oltre 430 tra musei, siti archeologici e monumenti in tutta Italia saranno accessibili senza dover pagare il biglietto. Nella nostra regione tantissimi i musei coinvolti. A Firenze ad esempio, si entrerà gratis alla Galleria degli Uffizi, al Giardino di Boboli, alle Cappelle Medicee, al Museo di San Marco, alla Galleria Palatina, ma anche al giardino della Villa di Castello, al Bargello, alla Chiesa di Orsanmichele e alla Galleria d’arte moderna. Porte aperte anche al Museo di Casa Vasari ad Arezzo, al Museo Archeologico di Chiusi, alla Pinacoteca Nazionale di Siena, alla Certosa Monumentali di Calci, all’Area archeologica di Vetulonia a Castiglione della Pescaia e e alle due residenze napoleoniche all’Isola d’Elba, la Palazzina dei Mulina e la Villa di San Martino. “Domenica al museo” è anche un’occasione da non perdere per visitare (gratuitamente) alcune tra le ville medicee, dichiarate recentemente dall’Unesco Patrimonio dell’umanità: la Villa della Petraia a Firenze, la Villa di Cerreto Guidi e la Villa di Poggio a Caiano. Per l’elenco completo dei luoghi della cultura aperti gratis in Toscana: http://www.beniculturali.it

Toscana insolita: un tuffo? Non di solo mare…Unuaul Tuscan: a dip? Not only sea …

di Nadia Fondelli – L’estate sta fragorosamente bussando alle nostre porte, dirompente, con punte di oltre 35 gradi insolite per l’inizio di giugno.
La voglia di acqua e di tuffi si fa sempre più forte. Il mare è lontano e i tempi sono quelli che sono. Come rimediare?
Negli anni della crisi diventa una moda di ritorno quella dei bagni nei fiumi, nei torrenti e nei laghi.
Un’abitudine vintage che ci rimanda ai tempi antichi di pane amore e fantasia. Tempi in cui i soldi in tasca erano (come oggi) pochi, ma i gusti genuini, La ricerca di semplicità e consapevolezza era uno status quo e il bello non era soltanto ad ore di aereo in mete estere dal nome esotico.
Anche una sola giornata al mare può costare una discreta cifra. Basta sommare il costo di ombrellone, sdraio, pranzo, carburante ed eventuale pedaggio dell’autostrada. L’alternativa piscina? Non troppo economica, difficile trovarne una con ingresso inferiore a 8/9 euro e poi troppa gente…
Allora ecco per voi gli angoli nascosti di Toscana e il ritorno del bagno al fiume.
Obbligatorio premettere dicendo di fare tantissima attenzione perché le acque del fiume a volte sono più pericolose di quelle del mare e sicuramente meno conosciute. Ci sono spesso correnti e buche nascoste. Poi c’è un altro fattore di “rischio” non di poco conto: la balneabilità. Molti fiumi in Italia purtroppo sono inquinati, ma per legge devono essere segnalati…
Noi per evitare questo optiamo per i fiumi di montagna e i torrenti. Le acque saranno fredde, ma la limpidezza e purezza è assicurata…e i livelli bassi.
Confesso che il mio fiume preferito non è in Toscana. Ho il vezzo di bagnarmi nel fiume smeraldo d’Europa per eccellenza: l’Isonzo che, nella stretta Val di Trenta soprattutto, in terra slovena a due passi dal confine italiano, stordisce con i suoi colori unici e i suoi canyon mozzafiato.
Qualcosa di simile c’è però anche in Toscana. Basta saper cercare…
Sull’Appennino, oltrepassare il Mugello e il Passo della Futa in direzione Romagna, dopo Palazzuolo sul Senio, là dove l’aria si fa più fresca la strada fiancheggia, ora a destra e ora a sinistra il fiume Santerno.
Guardate, scegliete l’ansa che più vi piace e tuffatevi. Vi consiglio di farlo proprio al confine fra Toscana e Emilia Romagna, al paese di Moranduccio dove, oltre a poter fare un’escursione al borgo fantasma di Castiglioncello potete bagnarvi nel Santerno al cospetto della bellissima cascata del Rio dei Briganti.
Non mancano bar attrezzati ed autentici “bagni” a due passi dalle rive dove poter gustare per pochi euro genuinità locali.
In provincia di Siena se preferite l’acqua calda il consiglio è di immergervi nelle straordinarie e affascinanti vasche termali naturali di Bagni San Filippo fra stallattiti e slallagmiti calcarei.
Le acque hanno creato un paesaggio magico di bianche cascatelle e piccole vasche nel mezzo di un verde bosco rigoglioso.
Le prime pozze e le prime formazioni calcaree sono poco distanti, mentre per vedere la famosa cascata detta “Balena Bianca”, si deve andare oltre attraverso un percorso pedonale immerso nella boscaglia.
Potreste anche optare per Petriolo, in Val d’Ombrone sulla superstrada che da Siena porta a Grosseto; accanto al lussuoso resort da poco restaurato sopravvivono i pozzoni gratuiti lungo il Farma. Cercateli, non è difficile trovarli!
Ora un salto a nord della regione per fermarsi in Garfagnana al celebre Orrido di Botri spettacolare gola calcarea alle pendici dei monti Rondinaio e Tre Potenze con ripide pareti scavate in profondità dal Rio Pelago.
Solo nel periodo estivo quando la portata delle acque è minore e la temperatura più mite è possibile risalirne il tratto finale da Ponte a Gaio fino alla celebre “piscina”.
Nell’orrido la vegetazione è distribuita secondo una stratificazione verticale, con muschi e felci. Le impervie pareti arrivano in alcuni punti fino a 200 metri di altezza e da sempre costituiscono sito di nidificazione per l’Aquila Reale.
Dal centro visita di Ponte Gaio dove si lascia l’auto si scendono le scalette per entrare nel letto del Rio Pelago; subito con le scarpe nel torrente. Si entra ed esce continuamente dall’acqua che in dei tratti arriva fino alla pancia prima di giuungere al “Salto dei Becchi;” da dove il percorso diventa più impegnativo e con alcune corde fisse. E’ necessario muoversi con attenzione fino ad arrivare alla “piscina” dove termina l’escursione con un bellissimo tuffo ristoratore in acque adatte solo a chi non teme il freddo!
Doveroso dire che questo non è un bagnetto per tutti. La piscina dell’Orrido va conquistata sapendo muoversi fra i massi del torrente ed entrando e uscendo dall’acqua. Fra andata e ritorno servono 4 ore. Da evitate i bastoncini da trekking e da indossare scarpe da scoglio strutturate, quelle da trekking bagnandosi diventano pesantissime!
Portatevi un cambio in auto e fermatevi a mangiare ottimi coccoli alla trattoria del Ponte Gaio oppure a fare un pic nic nel bosco sui tavoli attrezzati.
Infine un tuffo da non farsi mancare è quello nelle acque del Gordana; torrente ribelle che scende dagli Appennini liguri verso Pontremoli.
A Noce di Zeri obbligatorio fermarsi, magari anche a dormire al Mulino Marghen a cui arriverete solo dopo aver attraversato un ponte antico in pietra sul Gordana che qui si apre in anse invitanti.
Se volete il brivido però scendete ancora verso Pontremoli dove, nelle vicinanze di Cavezzana il torrente si addentra tra anguste gole nei famosi stretti di Giaredo; uno spettacolo affascinante della natura…
Le acque cristalline scorrono tra due ripide pareti alte oltre cinquanta metri che, in alcuni punti, arrivano quasi a toccarsi lasciando penetrare appena qualche raggio solare. Gli stretti si possono percorrere con cautela e visitare partendo da Pontremoli, prima del ponte sul Gordana, per una piccola strada sulla destra che costeggia il torrente. Dopo alcuni chilometri si arriva ad un gruppo di case abbandonate, di lì si scende, a piedi, lungo il greto. Gli stretti di Giaredo non sono per tutti, sono anche più difficili dell’Orrido di Botri questo è bene saperlo.
E’ consigliabile percorrerli solo quando i livelli delle acque sono adatti e con l’ausilio di un piccolo gommone per alcuni tratti: per informazioni sulle visite rivolgersi solo a www.vallidizeri.it.
Tante opzioni, tanti luoghi diversi dove bagnarsi, via dalla pazza folla sudaticcia del week end al mare.
Questi solo alcuni consigli di una lista davvero infinita, basta essere curiosi, seguire i sentieri, ascoltare i rumori della natura e scoprire angoli affascinanti…
di Nadia Fondelli – L’estate sta fragorosamente bussando alle nostre porte, dirompente, con punte di oltre 35 gradi insolite per l’inizio di giugno.
La voglia di acqua e di tuffi si fa sempre più forte. Il mare è lontano e i tempi sono quelli che sono. Come rimediare?
Negli anni della crisi diventata una moda di ritorno quella dei bagni nei fiumi, nei torrenti e nei laghi.
Un’abitudine vintage che ci rimanda ai tempi antichi di pane amore e fantasia. Tempi in cui i soldi in tasca erano (come oggi) pochi, ma i gusti genuini, La ricerca di semplicità e consapevolezza era uno status quo e il bello non era soltanto ad ore di aereo in mete estere dal nome esotico.
Anche una sola giornata al mare può costare una discreta cifra. Basta sommare il costo di ombrellone, sdraio, pranzo, carburante ed eventuale pedaggio dell’autostrada. L’alternativa piscina? Non troppo economica, difficile trovarne una con ingresso inferiore a 8/9 euro e poi troppa gente…
Allora ecco per voi gli angoli nascosti d’Italia e il ritorno del bagno al fiume.
Obbligatorio premettere dicendo di fare tantissima attenzione perché le acque del fiume a volte sono più pericolose di quelle del mare e sicuramente meno conosciute. Ci sono spesso correnti pericolose e buche nascoste. Poi c’è un altro fattore di “rischio” non di poco conto: la balneabilità. Molti fiumi in Italia purtroppo sono inquinati, ma per legge devono essere segnalati…
Noi per evitare questo optiamo per i fiumi di montagna e i torrenti. Le acque saranno fredde, ma la limpidezza e purezza è assicurata…
Confesso che il mio preferito fiume preferito non è in Toscana. Ho il vezzo di bagnarmi nel fiume smeraldo d’Europa per eccellenza: l’Isonzo che, nella stretta Val di Trenta soprattutto, in terra slovena a due passi dal confine italiano, stordisce con i suoi colori unici e i suoi canyon mozzafiato.
Qualcosa di simile c’è però anche in Toscana. Basta saper cercare…
Sull’Appennino, oltrepassare il Mugello e il Passo della Futa in direzione Romagna, dopo Palazzuolo sul Senio, là dove l’aria si fa più fresca la strada fiancheggia, ora a destra e ora a sinistra il fiume Santerno.
Guardate, scegliete l’ansa che più vi piace e tuffatevi. Vi consiglio di farlo proprio al confine fra Toscana e Emilia Romagna, al paese di Moranduccio dove, oltre a poter fare un’escursione al borgo fantasma di Castiglioncello potete bagnarvi nel Santerno al cospetto della bellissima cascata del Rio dei Briganti.
Non mancano bar attrezzati ed autentici “bagni” a due passi dalle rive dove poter gustare per pochi euro genuinità locali.
In provincia di Siena se preferite l’acqua calda il consiglio è di immergervi nelle straordinarie e affascinanti vasche termali naturali di Bagni San Filippo fra stallattiti e slallagmiti calcarei.
Le acque hanno creato un paesaggio magico di bianche cascatelle e piccole vasche nel mezzo di un verde bosco rigoglioso.
Le prime pozze e le prime formazioni calcaree sono poco distanti, mentre per vedere la famosa cascata detta “Balena Bianca”, si deve andare oltre attraverso un percorso pedonale immerso nella boscaglia.
Potreste anche optare per Petriolo, in Val d’Ombrone sulla superstrada che da Siena porta a Grosseto; accanto al lussuoso resort da poco restaurato sopravvivono i pozzoni gratuiti lungo il Farma. Cercateli, non è difficile trovarli!
Ora un salto a nord della regione per fermarsi in Garfagnana al celebre Orrido di Botri spettacolare gola calcarea alle pendici dei monti Rondinaio e Tre Potenze con ripide pareti scavate in profondità dal Rio Pelago.
Solo nel periodo estivo quando la portata delle acque è minore e la temperatura più mite è possibile risalirne il tratto finale da Ponte a Gaio fino alla celebre “piscina”.
Nell’orrido la vegetazione è distribuita secondo una stratificazione verticale, con muschi e felci. Le impervie pareti arrivano in alcuni punti fino a 200 metri di altezza e da sempre costituiscono sito di nidificazione per l’Aquila Reale.
Dal centro visita di Ponte Gaio dove si lascia l’auto si scendono le scalette per entrare nel letto del Rio Pelago; subito con le scarpe nel torrente. Si entra ed esce continuamente dall’acqua che in dei tratti arriva fino alla pancia prima di giuungere al “Salto dei Becchi;” da dove il percorso diventa più impegnativo e con alcune corde fisse. E’ necessario muoversi con attenzione fino ad arrivare alla “piscina” dove termina l’escursione con un bellissimo tuffo ristoratore in acque adatte solo a chi non teme il freddo!
Doveroso dire che questo non è un bagnetto per tutti. La piscina dell’Orrido va conquistata sapendo muoversi fra i massi del torrente ed entrando e uscendo dall’acqua. Fra andata e ritorno servono 4 ore. Da evitate i bastoncini da trekking e da indossare scarpe da scoglio strutturate, quelle da trekking bagnandosi diventano pesantissime!
Portatevi un cambio in auto e fermatevi a mangiare ottimi coccoli alla trattoria del Ponte Gaio oppure a fare un pic nic nel bosco sui tavoli attrezzati.
Infine un tuffo da non farsi mancare è quello nelle acque del Gordana; torrente ribelle che scende dagli Appennini liguri verso Pontremoli.
A Noce di Zeri obbligatorio fermarsi, magari anche a dormire al Mulino Marghen a cui arriverete solo dopo aver attraversato un ponte antico in pietra sul Gordana che qui si apre in anse invitanti.
Se volete il brivido però scendete ancora verso Pontremoli dove, nelle vicinanze di Cavezzana il torrente si addentra tra anguste gole nei famosi stretti di Giaredo; uno spettacolo affascinante della natura…
Le acque cristalline scorrono tra due ripide pareti alte oltre cinquanta metri che, in alcuni punti, arrivano quasi a toccarsi lasciando penetrare appena qualche raggio solare. Gli stretti si possono percorrere con cautela e visitare partendo da Pontremoli, prima del ponte sul Gordana, per una piccola strada sulla destra che costeggia il torrente. Dopo alcuni chilometri si arriva ad un gruppo di case abbandonate, di lì si scende, a piedi, lungo il greto. Gli stretti di Giaredo non sono per tutti, sono anche più difficili dell’Orrido di Botri questo è bene saperlo.
E’ consigliabile percorrerli solo quando i livelli delle acque sono adatti e con l’ausilio di un piccolo gommone per alcuni tratti: per informazioni sulle visite rivolgersi solo a www.vallidizeri.it.
Tante opzioni, tanti luoghi diversi dove bagnarsi, via dalla pazza folla sudaticcia del week end al mare.
Questi solo alcuni consigli di una lista davvero infinita, basta essere curiosi, seguire i sentieri, ascoltare i rumori della natura e scoprire angoli affascinanti…

Alla scoperta della Toscana meno notaDiscover Tuscany lesser-known

di Nadia Fondelli –  Con la primavera torna un appuntamento speciale per conoscere luoghi insoliti del nostro paese. Per persone curiose che amano farsi coinvolgere con cuore e mente ecco l’edizione 2013 delle Giornate Fai di Primavera in programma sabato 23 e domenica 24 marzo.

Vita, storie e leggende. Scrigni d’arte preziosi, opere d’arte che si svelano, giardini incantati… Sono oltre 700 i luoghi italiani, spesso inacessibili e per l’occasione eccezionalmente a disposizione del pubblico, con visite a contributo libero: chiese, palazzi, aree archeologiche, ville, borghi, giardini; persino caserme, centrali idroelettriche e un osservatorio astronomico.

Anche in Toscana basta scegliere: a Firenze ad esempio sarà possibile scoprire la Cappella Ruccellai, l’Istituto di scienze militari aereonautiche delle Cascine, il palazzo Portinai Salviati, il giardino di Villa Corsini a Castello e villa La Quiete alle Montalve.
Il Forte delle Rocchette a Castiglion della Pescaia in Maremma solitamente chiuso al pubblico è imperdibile così come i sotterranei delle mura di Lucca e lo splendido teatrino di Vetriano.
In provincia di Pisa toglierà il fiato la visita alla rocca della Verruca e a Pistoia la gipsoteca Libero Andreotti. Infine, in provincia di Siena bellissimo il tuffo nel passato proposto da Poggibonsi con la fortezza del Poggio Imperiale, il cassero, i bastioni e gli scavi archeologici e Staggia senese con la sua rocca.

Tutti i luoghi sono visitabili con viste guidate ed alcuni anche in lingue stranieri. Per l’elenco completo dei luoghi e per sostenere il Fai www.giornatafai.it

by Nadia Fondelli – With the spring valium for dogs back a special event to learn about unusual places of our country. For curious people who like to get involved with heart and mind, here is the 2013 edition of the Days Make Spring on Saturday 23 and Sunday 24 March.

Life, stories and legends. Precious art treasures, works of art that are revealed, enchanted gardens … There are more than 700 places Italians, often inaccessible and for the occasion exceptionally available to the public, with visits to free contribution: churches, palaces, archaeological sites, villas, villages, gardens, even barracks, hydroelectric and an astronomical observatory.

Even in Tuscany Just choose: in Florence, for example, you will discover the Chapel Ruccellai, the Institute of Aeronautical Sciences Military delle Cascine, the palace caretakers Salviati, the garden of Villa Corsini at Castello and Villa La Quiete to Montalve.
The Fort Rocchette in Castiglione della Pescaia in Maremma usually chiuo to the public is a must as well as the basement walls of Lucca and the splendid theater of Vetriano.
In the province of Pisa take your breath away visit to the Verruca Pistoia and the plaster casts Libero Andreotti. Finally, in the province of Siena, the beautiful blast from the past brought to Poggibonsi with the fortress of Poggio Imperiale, the keep, the ramparts and the archaeological excavations and Staggia Siena with its fortress.

All locations can be visited with guided tours and some even in foreign languages. For a full list of the places and to support the Make www.giornatafai.it

Come affrontare al meglio neve e ghiaccioHow best to tackle snow and ice

di Massimo Pieraccini – Previsioni meteo
Le precipitazioni nevose e le ghiacciate sono eventi atmosferici non sempre prevedibili con esattezza, ma oggi grazie ai moderni strumenti di previsione sono identificabili con più precisione per cui si consiglia tutti d’informarsi sempre sulle previsioni meteo locali e di seguire le possibili allerte comunicate della Protezione Civile la cui sala operativa è sempre attiva 24 ore su 24 (tel. 800 840 840).
Tutte le eventuali allerte le potrete trovare sempre aggiornate anche in rete sulla nostra pagina Facebook “Nucleo Operativo Protezione Civile”.

Cosa fare per la propria auto
All’approssimarsi dei mesi invernali è buona norma effettuare i seguenti controlli tecnici alla propria auto:
verificare che i tergicristalli siano perfettamente a filo con la superficie da     liberare dall’acqua;
controllare la batteria che con il freddo corre il rischio di scaricarsi;
mettere l’antigelo nel radiatore e nel liquido per pulire i parabrezza;
se si intende viaggiare frequentemente su strade innevate è opportuno sostituire i pneumatici tradizionali con quelli specifici per la neve che hanno mescole più adatte al freddo e disegni capaci di assicurare una migliore aderenza.
Le catene da neve devono comunque essere sempre pronte all’uso, perché in presenza di neve abbondante i pneumatici invernali potrebbero non essere sufficienti. Inoltre l’inosservanza di questo consiglio potrebbe costare una multa: attenzione, i controlli sono già iniziati con le prime sanzioni elevate. Le catene devono essere utilizzate solo sulle strade coperte di neve per non correre il rischio di danneggiarle, compromettere la sicurezza di guida e non rischiare guasti agli organi di assetto.

Cosa fare per la viabilità
In auto oltre ad essere obbligatorio l’uso di pneumatici da neve o catene è consigliato tenere sempre a portata di mano un paio di guanti da lavoro e il montaggio delle catene deve essere sempre provato prima del verificarsi della situazione d’emergenza.
Durante l’evento nevoso non aspettare mai a montare le catene da neve quando si è già in condizioni di difficoltà specie se si devono affrontare percorsi con presenza di salite e discese anche di modesta pendenza.
Evitare di proseguire nel viaggio se non si ha un minimo di pratica di guida sulla neve e se ci si sente in difficoltà o non si ha il corretto equipaggiamento. Parcheggiare la propria auto in sicurezza sul lato della strada e a piedi trovare un rifugio idoneo.
Non abbandonare l’auto in condizioni che possono costituire impedimento alla normale circolazione degli altri veicoli ed in particolare dei mezzi operativi e di soccorso.
Aiutare le persone in difficoltà e non esitare a richiedere aiuto in caso di necessità, o meglio in caso di dubbio se non siete perfettamente sicuri su come fare per montare le catene, per posteggiare l’auto anche all’interno di proprietà private, per avere consigli ed indicazioni, etc.
Preferire sempre, per quanto possibile, l’utilizzo dei mezzi pubblici e non utilizzare mai i veicoli a due ruote.
Indossare abiti e soprattutto calzature idonee all’eventualità di sostenere spostamenti a piedi.

Cosa fare se vi trovate bloccati in auto in mezzo a un ingorgo
Se vi trovate bloccati nel mezzo di un ingorgo stradale siccome non sapete quanto potrà durare fate attenzione a quanto carburante avete in macchina e se il serbatoio è meno di un quarto non tenete costantemente il motore acceso, ma alternate accensione e spegnimento in ragione di 10 minuti di accensione e 30 di spegnimento per mantenere il motore e l’abitacolo in temperatura.
In questi casi l’autoradio è una risorsa preziosa, stiamo cercando di attivare un network di radio locali che in caso di emergenza siano disponibili a dare informazioni sulle condizioni della viabilità e consigli su eventuali percorsi alternativi.
Non attaccatevi al cellulare chiamando tutti per informarli della vostra disavventura o chiedere aiuto perchè non sapete quanto dovrete stare nella situazione in cui vi trovate e spesso i numeri di emergenza sono intasati; risparmiate la batteria del vostro cellulare, può essere determinante. Individuate una persona a casa o in ufficio che faccia per voi da tramite chiamando la polizia stradale, la Protezione Civile e il Comune per avere informazioni e fare eventuali richieste di aiuto. Usando il cellulare solo per parlare col vostro tramite allungherete la durata delle vostre batterie e la possibilità di restare in contatto.
Qualora dobbiate fare delle richieste di aiuto urgenti siate pronti a fornire i seguenti dati: strada in cui vi trovate (esempio: Autostrada A1 oppure SGC oppuree FIPILI) nel caso non conosciate il nome della strada almeno cercate di sapere indicare i nomi delle uscite più prossime e la direzione che state percorrendo (esempio: da Firenze nord verso sud, oppure Superstrada tra Empoli e Montopoli in direzione Pisa).

Cosa fare a casa
Si consiglia a tutti di fornirsi di un’adeguata e idonea scorta di sale da utilizzare per la viabilità privata (anche pedonale) e per gli eventuali marciapiedi esterni; di dotare ogni stabile (organizzandosi fra condomini) di un’attrezzatura minima come badili e pale da neve.
E’ necessario che infatti in caso di ghiacciate e nevicate per tutelare l’incolumità pubblica tutta la cittadinanza s’impegni a rimuovere neve e ghiaccio davanti alle proprie abitazioni e esercizi commerciali, pulire la cunetta stradale, liberare caditoie e tombini per agevolare il deflusso delle acque, spargere un adeguato quantitativo di sale se è previsto gelo, aprire varchi in corrispondenza degli attraversamenti pedonali ed incroci stradali, abbattere eventuali lame di neve e ghiaccio pendenti da tetti cornicioni e grondai e rimuovere le autovetture parcheggiate a bordo strada per permettere di liberare le carreggiate.
Tutto questo non è solo dovere civico di ogni cittadino, ma un preciso obbligo del regolamento di polizia municipale che non tutti conoscono!
In caso sia necessario muoversi a piedi prestando attenzione che dai tetti o dai cornicioni non ci sia pericolo di caduta di cumuli di neve, specie nei giorni successivi alla nevicata durante il disgelo sono frequenti le cadute di cumuli dai tetti.

Come utilizzare correttamente il sale
Il sale può essere usato solo per intervenire su formazioni di ghiaccio di limitato spessore.
E’ consigliabile quindi, intervenire preventivamente con salature laddove ci siano preavvisi di formazione di ghiaccio tenendo presente che il sale non produce nessun effetto in presenza di eccessivi spessori e/o in presenza di temperature troppo rigide (inferiori a -10°).
In caso di forti nevicate in atto togliere, prima di spargere il sale, quasi completamente la neve.
Il quantitativo di sale da spargere deve essere proporzionale allo spessore da sciogliere: esempio con un chilogrammo di sale si possono trattare 20 metri quadrati di superficie. Quantità superiori potrebbero danneggiare le pavimentazioni.
E’ doveroso ricordare che è sempre megllio utilizzare il sale specifico per disgelo e solo in caso di stretta necessità si può utilizzare il sale grosso da cucina.
Non usare mai acqua per eliminare cumuli di neve e ghiaccio soprattutto se su di essi è stato precedentemente sparso il sale.

Come proteggere la propria rete idrica
E’ bene all’approssimarsi della stagione più fredda prendere le giuste informazioni dal gestore del servizio idrico sulle misure da adottare per la protezione della rete idrica da possibili ghiacciate. Comunque sia è sempre opportuno proteggere il contatore da possibili ghiacciate, utilizzando materiali isolanti e in casa quando le temperature scendono sotto i -5° tenete costantemente aperto un flusso di acqua da almeno uno dei rubinetti.

by Massimo Pieraccini Forecast
Snowfall and icy weather events tramadol toothache are not always predictable with accuracy, but today thanks to modern forecasting tools can be identified more precisely why you should always be fully aware of all local weather and follow the possible alerts sent Protection Civil whose operations room is always open 24 hours 24 (tel. 800 840 840).

All possible alerts you can always find the latest in a network on our Facebook page “Operational Unit Civil Protection”.

What to do for your car

As we approach the winter months it is advisable to carry out the following engineering controls to your car:

verify that the wipers are perfectly flush with the surface to be free from water;

check that the battery with the cold runs the risk of discharge;

put the antifreeze in the radiator and liquid to clean the windshield;

if you plan to travel frequently on snow tires should be replaced with conventional ones specific to the snow that compounds more suitable for cold and designs that ensure a better grip.

Snow chains must always be ready for use, because in the presence of abundant snow winter tires may not be enough. In addition, failure to comply with this advice could cost you a fine: attention, controls have already begun with the first high penalties. The chains must only be used on snow-covered roads to avoid the risk of damage, impair driving safety and to avoid damage to the organs of attitude.

What to do for the road

Drive as well as being mandatory to use snow tires or chains is recommended to always keep on hand a pair of work gloves and the use of snow chains should always be tried before the occurrence of the emergency situation.

During the event snowy never wait to mount snow chains when you are already in difficulty especially if you have to face the presence of paths with ascents and descents too small slope.

Do not go on the trip if you have a bit of practice driving on snow and if you feel stuck or do not have the proper equipment. Park your car safely on the side of the road and walk to find a suitable shelter.

Do not leave your car in the conditions that may obstruct the normal flow of other vehicles and in particular of operational resources and emergency.

Helping people in need and do not hesitate to ask for help when needed, or rather if in doubt if you are not completely sure on how to mount the chains to park your car even within private property, for advice and information, etc..

Always preferable, where possible, the use of public transport and never use the two-wheeled vehicles.

Wear appropriate footwear and especially the possibility to support walking.

What to do if you find yourself stuck in the car in the middle of a traffic jam

If you find yourself stuck in the middle of a traffic jam because you do not know for how long, be careful how much fuel you have in the car and if the tank is less than a quarter do not constantly keep the engine running, but alternate on and off at a rate of 10 minutes Ignition and 30 off to keep the engine and the passenger compartment in temperature.

In these cases, the radio is a valuable resource, we are trying to activate a network of local radio in case of emergency are available to give information on traffic conditions and advice on possible alternative routes.

Do not get attached to the phone calling everyone to let them know of your misfortune or ask for help because you do not know what you need to be in a situation where you are and often emergency numbers are clogged, save the battery of your phone, can be decisive. Identify a person at home or in the office to do for you by calling from the traffic police, Civil Defence and the Municipality for information and make any requests for help. Using the phone just to talk through with your lengthen the life of your batteries and the ability to stay in touch.

If you need to make urgent requests for help, be prepared to provide the following information: the street where you are (eg: A1 or SGC FIPILI or and) if you do not know the name of the road at least try to know the names of the outputs indicate closer and the direction you are traveling (eg from Florence north to south, or highway between Empoli and Pisa Montopoli in direction).

What to do at home

We recommend all to be equipped with an adequate and appropriate supply of salt to be used for private roads (including pedestrian) for any sidewalks external to equip each building (organizing among condominiums) minimum of equipment such as shovels and wheel Snow.

And ‘in fact necessary in the event of ice and snow to protect public safety all citizens to undertake to remove snow and ice in front of their homes and businesses, clean the gutter road, clear drains and manholes to facilitate the flow of water, spread an appropriate amount of salt if frost is expected, open gates at pedestrian crossings and intersections, break down any blades in snow and ice hanging from roof eaves and grondai and remove cars parked at the roadside to allow the free roadways.

This is not only a civic duty of every citizen, but a precise obligation of the Rules of the municipal police that not everyone knows!

If you need to walk around making sure that the roof or the eaves there is no danger of falling snow drifts, especially in the days after the snowfall during the thaw are frequent drops in heaps from the rooftops.

How to properly use the salt

The salt can be used to act only on ice formations of limited thickness.

E ‘therefore advisable to take preventive action by salting where there are notices of ice formation bearing in mind that the salt does not produce any effect in the presence of excessive thickness and / or in the presence of too rigid temperatures (below -10 °).

In the event of heavy snowfall in place to remove, before shedding the salt, almost completely snow.

The amount of salt to be spread must be proportional to the thickness to be solved: an example with one kilogram of salt can treat 20 square meters. Larger quantities can damage the flooring.

It ‘important to remember that it is always megllio use salt specifically designed to thaw and only when strictly necessary, you can use the coarse salt.

Never use water to remove accumulated snow and ice on them especially if it was previously scattered salt.

How to protect your water supply

And ‘well the approach of the cold season to make the right information from the manager of water services on measures to be taken to protect the water supply from possible ice. However it is always advisable to protect the meter from being frozen, using insulating materials and in house when temperatures fall below -5 ° keep constantly open to a flow of water for at least one of the taps.