Una nuova sfida per Donatella Cinelli Colombini

Una nuova sfida per Donatella Cinelli Colombini

Dallo scorso 8 febbraio Donatella Cinelli Colombini guida come delegata regionale le Donne del Vino toscane.
Una nuova sfida che accoglie con entusiasmo prendendo il testimone da Maria Giulia Frova del Castello del Corno di San Casciano Val di Pesa (fi) che ha guidato le 83 Donne del Vino toscane nell’ultimo mandato ringraziata dalle neo eletta per l’impegno profuso in favore della delegazione toscana ricordando l’ultima iniziativa svolta dalla delegata uscente: la raccolta di fondi organizzata con il Lions Club Firenze Brunelleschi per comprare medicinali da mandare ai bambini disabili e oncologici ospitati in un convento di Leopoli in Ucraina.

Le Donne del Vino della Toscana che hanno eletto Donatella Cinelli Colobini

Chi sono e cosa fanno “Le Donne del Vino”

Le Donne del Vino associazione senza scopo di lucro nata proprio in Toscana nel 1988 e composta da oltre mille produttrici, ristoratrici, enotecarie, sommelier, giornaliste ed esperte del settore non poteva scegliere di meglio fra le sue delegate.
Donatella  Cinelli Colombini è infatti una delle protagoniste assolute del mondo del vino italiano e non solo.
La promozione della cultura del vino e del ruolo delle donne nella società e nel lavoro sono gli obiettivi che ha perseguito fino allo scorso come Presidente nazionale e che intende proseguire adesso come delegata toscana.
“La crescita della presenza femminile sta rafforzando il settore enologico dove è più debole: il mercato internazionale. Nelle cantine italiane le donne sono il 51% degli addetti al commerciale, il 76% di chi si occupa di enoturismo, l’80% del marketing e comunicazione. Se vogliamo che l’Italia riduca il gap con i vini francesi bisogna dar spazio alle donne” dice Donatella spingendo le socie a un maggior impegno.

Donatella Cinelli Colombini: una protagonista del vino al timone della delegazione toscana

Personaggio a tutto tondo Donatella Cinelli Colombini discende da uno dei casati storici del Brunello di Montalcino. Nata a Siena, città dove si è laureata in Storia dell’arte con il massimo dei voti nel 1993, ha creato “Cantine aperte”, la giornata che ha inventato e poi portato al successo l’enoturismo in Italia. Oggi insegna turismo del vino nei Master post laurea.
Dopo aver lasciato nel 1998 l’azienda di famiglia ne ha create due, Casato Prime Donne a Montalcino e dalla Fattoria del Colle a Trequanda che rappresentano le prime cantine con agriturismo in Italia con un organico interamente femminile.
Assessore al turismo del comune di Siena per un decennio ha ideato nel suo mandato il “trekking urbano” nuova forma di turismo sostenibile e salutare. Dal 2013 al 2022 ha presieduto il consorzio della Doc Orcia, dal 2016 al 2022 è stata presidente Nazionale delle Donne del Vino. Tantissime le pubblicazioni da lei scritte sul turismo e il marketing del vino.

Gli obiettivi di mandato

E come neo delegata toscana delle Donne del Vino ha tante frecce al suo arco.
“Il mio nuovo ruolo di delegata regionale mi piace sempre di più” racconta.
I miei sogni sono enormi: le Donne del Vino toscane possono diventare il gruppo leader in Italia impegnandosi per prime su progetti ambiziosi come la certificazione dì genere oppure la formazione sul credito. Ci vorrà qualche mese ma poi allargheremo le ali e cominceremo a volare.”

Vola davvero alta Donatella Cinelli Colombini che chiudendo il libro dei desideri e aprendo quello dei progetti racconta: “qualche giorno fa la vice delegata Paola Rastelli ha guidato un gruppo di 8 produttrici a una degustazione presso l’AIS di Monza. L’8 marzo c’è stata la degustazione “di vini al femminile” con 3 Lions e un club Leo di Firenze collegato alla raccolta fondi in favore di una giovane non vedente. Intanto stiamo facendo un’indagine sull’uso delle bottiglie in vetro leggero condotta da Matta Galli dell’Università del Sacro Cuore di Milano e presenteremo i risultati l’8 giugno nella Torre Frescobaldi di Montelupo Fiorentino ospiti della Vetreria Etrusca.

Ancora in questi mesi primaverili viene effettuato il primo corso sul vino mai fatto in un istituto turistico toscano. Gli studenti del Cattaneo di Cecina incontreranno esperte di turismo del vino, comunicazione agroalimentare, chef, enotecarie, enologhe per capire come il vino diventa sviluppo turistico. Ovviamente ci sono anche altre iniziative che vedono coinvolte le Donne del vino ma non vorrei fare un elenco troppo lungo. Mi limito ad aggiungere che in autunno ci sarà un appuntamento dedicato ai vini dolci e che stiamo organizzando degustazioni incrociate con le socie della Lombardia.”

“Le donne — conclude – hanno un ruolo strategico nel vino italiano perché nelle cantine sono la maggioranza degli addetti al commerciale, al marketing, alla comunicazione e al turismo del vino. Sono quindi nel punto, della catena produttiva, in cui il vino diventa denaro e tocca a loro far crescere il valore commerciale delle nostre bottiglie.”

Le Donne del Vino sono oltre mille e sono presenti in tutte le regioni italiane coordinate in delegazioni. La Presidente Nazionale è la produttrice campana Daniela Mastroberardino.
Altre info sul sito e sul blog: www.ledonnedelvino.com

 

domande. Grazie e a presto
E’ Daniela Mastroberardino la nuova Presidente delle Donne del Vino

E’ Daniela Mastroberardino la nuova Presidente delle Donne del Vino

Daniela Mastroberardino è la nuova presidente dell’Associazione Nazionale Le Donne del Vino. Produttrice campana, amministratore ed export manager dell’azienda Terredora a Montefusco (Avellino), ha ricevuto l’incarico dal nuovo Consiglio direttivo. La presidente uscente Donatella Cinelli Colombini, che ha retto l’Associazione per sette anni portando le socie a oltre quota mille, le ha consegnato il simbolico campanellino.

«È tempo di guardare avanti – ha detto Mastroberardino appena eletta – senza dimenticare questi quasi 35 anni di eredità che ci vengono consegnati e che sono frutto del lavoro di tutte noi donne del vino, ma, in particolare, delle presidenti che mi hanno preceduto e che tanto hanno profuso, ognuna di loro con il proprio tratto distintivo. Un ringraziamento per tutte alle tre Presidenti che conosco meglio: Pia Donata Berlucchi, la prima presidente al cui fianco ho lavorato, alla mia conterranea Elena Martusciello, con cui ho condiviso tanti degli inizi della mia vita associativa, e a Donatella Cinelli Colombini, da cui ricevo il testimone dopo 7 anni straordinari».

E ha annunciato: «La strada tracciata è divenuta familiare a tante di noi, a tutte quelle socie che hanno dedicato tempo e energie per rendere, negli anni, le Donne del Vino quell’associazione splendida che è e che, da oggi, avrò l’onore, meglio la responsabilità di guidare.  Il futuro avrà la cifra della continuità, proponendo il punto di vista delle donne nel “magico” mondo del vino in cui lavoriamo: cultura e promozione, formazione, presenza sui temi che interessano il settore, internazionalizzazione. Sono certa che avremo anche la capacità di rinnovarci: non c’è continuità senza un pizzico di discontinuità».

Al suo fianco siederanno la vice presidente vicaria Francesca Poggio (Piemonte), e le vice presidenti Marianna Cardone (Puglia) e Paola Longo (Lombardia).
Completano il Cda che resterà in carica per il triennio 2023-2025: Marilisa Allegrini (Veneto), Pia Donata Berlucchi (Lombardia), Antonella Cantarutti (Friuli Venezia Giulia), Cristiana Cirielli (Friuli Venezia Giulia), Carolin Martino (Basilicata), Dominique Marzotto (Sicilia), Antonietta Mazzeo (Emilia Romagna), Jenny Vian Gomez (Abruzzo).
Nel collegio dei probiviri, siedono Michela Guadagno (Campania), Elena Tessari (Veneto), Romina Togn (Trentino Alto Adige).

Chi è la nuova Presidente

Nata nel 1968, inizia la sua attività lavorativa nel 1992 alla Mastroberardino.  Nel 1994, quando i destini della famiglia Mastroberardino prendono percorsi differenti, partecipa insieme al padre Walter e ai fratelli Paolo e Lucio alla trasformazione e allo sviluppo della tenuta agricola di famiglia, Terredora Di Paolo, oggi 180 ettari di vigna da cui nascono alcune delle etichette che contribuiscono a portare l’Irpinia e la Campania nel mondo. Daniela oggi è amministratore ed export manager della Terredora. È socia delle Donne del Vino dalla fine degli anni Novanta, quando l’allora delegazione campana era composta da sole 4 produttrici. Più volte consigliera nazionale con le presidenti Berlucchi, Martusciello e Cinelli Colombini, dal 2016 è vicepresidente. Ha ricoperto anche incarichi in altre associazioni di settore, è stata, infatti, presidente del Movimento Turismo del Vino della Campania, prima di diventare presidente nazionale del Movimento Turismo del Vino, ruolo che ha svolto dal 2012 al 2015. È stata premiata nel 2016 con il Premio Standout Woman Award e con il Premio per l’eccellenza del fuoricasa al femminile di Fipe – Federazione Italiana Pubblici Esercizi.

Chi sono Le Donne del Vino

Donne del Vino sono l’associazione di enologia al femminile più grande del mondo. Nata nel 1988, conta oggi 1018 associate tra produttrici, ristoratrici, enotecarie, sommelier e giornaliste. Le Donne del Vino sono in tutte le regioni italiane coordinate in delegazioni.
L’associazione è senza scopi di lucro e promuove la cultura del vino e il ruolo delle donne nella filiera produttiva del vino.
Nel 2019 hanno costituito un network internazionale con 10 associazioni simili in altre parti del mondo. Durante la IIª Convention mondiale delle Donne del Vino ospitata al Simei Milano a novembre, hanno siglato un patto internazionale di collaborazione con le rappresentati di Amuva – Argentina, The Fabulous Ladies’ Wine Society-Australia, 11 Frauen und ihre Weine – Austria, Chile, Wow- Croazia, Femmes de Vin – Francia, Baia’s Wine – Georgia, Vinissima – Germania, Women in Wine – Nuova Zelanda, Las Damas del Pisco – Perù. Le Donne del Vino italiane promuovono indagini sul gender gap nelle cantine e sull’uso del vetro leggero.

La collaborazione con università e strutture formative ha permesso un forte incremento dell’attività didattica in favore delle socie specialmente nei settori del marketing e della comunicazione. Dall’anno scolastico 2021-2022 è partita la sperimentazione del progetto D-Vino per introdurre l’insegnamento del vino negli istituti turistici e alberghieri direttamente organizzato dalle Donne del Vino. Le socie stanno realizzando il primo ricettario italiano che parte dal vino o dai vitigni autoctoni per descrivere i piatti della tradizione locale. Le azioni in favore della salvaguardia dell’identità locale e del patrimonio storico del vigneto italiano comprendono anche le degustazioni sui vini da “vitigni reliquia” e da “vigneti antichi”. Le Donne del Vino promuovono il turismo del vino en plein air con il progetto Camper Friendly. Contrastano la violenza sulle donne con raccolte di fondi, convegni e azioni di sensibilizzazione come #tunonseisola e il più recente sharing corner del sito per agevolare chi cerca lavoro. Maggiori notizie sono nel sito e nel blog www.ledonnedelvino.com oltre che nel mensile D-News inserto del Corriere Vinicolo.

Le “donne del vino” del mondo firmano un patto d’alleanza

Le “donne del vino” del mondo firmano un patto d’alleanza

Dall’Australia all’Argentina, dalla Nuova Zelanda al Perù, 11 associazioni di enologia femminile siglano un Partnership Agreement per far cresce progetti comuni e professionalità individuali.

È un patto d’alleanza in cinque punti che impegna 11 associazione del vino al femminile nel mondo a favorire viaggi e esperienze formative delle altre, trasforma la festa delle Donne del vino italiane in un evento mondiale, organizza degustazioni scambievoli e trasferimento di informazioni al fine di incrementare i
rapporti fra le socie dei vari Paesi e la conoscenza dei mercati.

È stato siglato durante la IIª Convention mondiale delle Donne del Vino ospitata al Simei Milano, il salone delle macchine per l’enologia. Le Donne del Vino italiane, guidate dalla presidente Donatella Cinelli Colombini, in veste di capofila: «Le Donne del Vino con 1018 socie sono la più grande e la più attiva
associazione di enologia al femminile a livello internazionale – commenta la presidente – In un mondo sempre più diviso le donne dimostrano come sia possibile collaborare facendo leva su ciò che unisce: la voglia di migliorarsi professionalmente, sconfiggere la diseguaglianza di genere e promuovere la cultura del vino».

Le altre partecipanti erano Amuva – Argentina, The Fabulous Ladies’ Wine Society-Australia, 11 Frauen und ihre Weine – Austria, Chile, Wow- Croazia, Femmes de Vin – Francia, Baia’s Wine – Georgia, Vinissima – Germania, Women in Wine – Nuova Zelanda, Las Damas del Pisco – Perù.

Il primo esito è arrivato spontaneamente: Corrina Wright premiata con il titolo Enologo dell’anno 2022 dalla Australian Society of Viticulture and Oenology ASVO ha visitato le cantine delle Donne del Vino della Campania portando il Fiano in purezza e la Falanghina metodo classico prodotti in Australia per confrontarli con quelli autoctoni in una degustazione organizzata da Valentina Carputo.

Le peruviane dopo Simei visiteranno le cantine delle Donne del Vino del Piemonte mentre le cilene stanno preparando un winery tour tra Veneto e Lazio.

Per tutte le delegate estere partecipanti al Forum è stato organizzato un bellissimo viaggio nelle provincie di Brescia e Verona per approfondire la conoscenza della denominazione Lugana e del vitigno Turbiana
attraverso degustazioni e visite guidate nelle cantine Ca Lojera di Ambra Tiraboschi, Perla del Garda di Giovanna Prandini, Olivini di Giordana Olivini.
IIL 2° Forum of the Women in Wine Worldwide ha avuto il suo momento clou con il convegno «Lo scenario del vino: evoluzioni e prospettive».

Le relazioni sono state moderate da Alessandra Fedi, wine educator. Contributi interessanti di Carlos Santos ceo Amorim Cork Italia, Eugenio Pomarici Ordinario presso l’Università di Padova, Giuseppe Festa, dell’Università di Salerno. Roberta Garibaldi, ad di Enit, ha inviato il suo contributo video con un saluto e una considerazione sullo stato di salute dell’enoturismo.
Nel pomeriggio il forum intitolato «Donne, Vino, Futuro», tema dell’anno dell’Associazione italiana, e condotto da Suzanne Branciforte, wine consultant. La presidente Cinelli Colombini ha presentato i progetti realizzati dall’Associazione Nazionale Le Donne del VIno e il Partnership agreement che legherà nel futuro le 11 associazioni dell’enologia al femminile del mondo.
Poi Antonietta Mazzeo, Roberta Urso e Roberta Lanero hanno presentato il Progetto D-Vino sull’insegnamento del vino negli Istituti Alberghieri e Turistici.

È stata la volta delle delegazioni estere che hanno illustrato le loro attività, hanno spiegato la situazione post Covid nel loro Paese con specifico riferimento al comparto enologico.
Alla fine la firma del Partnership Agreement e la foto di gruppo a suggellare un momento importante della storia del vino. Quasi una pietra miliare di una strada verso la parità di genere che usa lo sharing per accrescere competenze e opportunità delle donne.

[:it]Prosegue al Vinitaly la grande festa dei 30 anni delle Donne del Vino[:]

[:it]Prosegue al Vinitaly la grande festa dei 30 anni delle Donne del Vino[:]

[:it]Prosegue alla grande kermesse veronese del Vinitaly la grande festa delle Donne del Vino.
Avviatasi l’8 marzo scorso, in occasione della festa della donna e dopo un primo mese di grandi successi fra eventi ed iniziative, la seconda festa delle Donne del Vino, che coincide con il trentesimo anniversario dell’associazione si sposta a Verona con un calendario ricco di incontri ed opportunità.

Le Donne del Vino è la più grande associazione mondiale femminile del comparto enologico e ha aperto le sue porte anche ad altre associazioni tutte al femminile.
Quest’anno, in occasione del trentennale, hanno fortemente desiderato coinvolgere, nei loro appuntamenti, altre realtà femminili di alto valore sociale e culturale.
Con la tavola rotonda “Donne e vino in Asia” che offre uno sguardo, attraverso le testimonianze di tre grandi esperte da Cina, India e Giappone, sul nuovo protagonismo femminile nel mercato enologico asiatico si apre la serie degli appuntamenti veronesi che proseguiranno poi con la conversazione sul viaggio del riso fino alle nostre tavole con le Donne del Riso e l’incontro con le Donne dell’Olio.

Una degustazione da non perdere, di grande interesse sarà quella guidata da Ian d’Agata, ormai un affezionato dell’Associazione che dopo il viaggio dello scorso Vinitaly fra gli autoctoni proporrà i vini de Le Donne del Vino provenienti da vigneti ottuagenari.
Una prima assoluta del genere. Una degustazione mai realizzata di vini da vigneti storici che vuole stimolare anche una profonda riflessione sui vantaggi del restauro del vigneto storico italiano.

Ma tantissime saranno le occasioni di incontro in un calendario ricchissimo che vi proponiamo qui di seguito nel dettaglio:
Stand Le Donne del Vino per l’intera durata della fiera: Centro Servizi Arena, Galleria tra pad. 6/7 Box 25

domenica 15 aprile
ore 13.15 – Padiglione 6 Spazio Regione Friuli VG. Incontro con Le Donne del Vino. Il Friuli Venezia Giulia brinda al trentennale de Le Donne del Vino
ore 14.30 – Fra i padiglioni 11 e 12 Repubblica Forum. Presentazione Guida D-WINE del quotidiano la Repubblica con Le Donne del Vino
ore 15.00 – Sala Tulipano Palaexpo, piano meno 1. “LA MAGIA DELLE VIGNE VECCHIE: Le Donne del Vino presentano vini da viti anche di ottant’anni” degustazione guidata da Ian D’Agata

lunedì 16 aprile
ore 10.00 – Padiglione 10 spazio della Regione Piemonte. Tavola rotonda – Le Donne e il vino in Asia. Una strategia “al femminile” per conquistare i più grandi nuovi mercati del mondo.
Per chi vuole esportare vino in Asia la testimonianza di tre grandi esperte da Cina, India e Giappone sulle strategie di marketing e di comunicazione più efficaci. Tavola rotonda organizzata in collaborazione con la Regione Piemonte e il Consorzio Piemonte Land of Perfection.
Modera e introduce la tavola rotonda: Erika Ribaldi Manager Asia Pacific Marchesi de’ Frescobaldi
Intevengono: Maurizio Danese Presidente Veronafiere, Donatella Cinelli Colombini Presidente delle Donne del Vino, Renata Cellerino Delegata Donne del Vino del Piemonte
Relatrici: Madhulika Bhattacharya La Cave – wwine store India, Aline Bao COFCO wine merciant Cina. Yumi Tanabe concorso“Sakura” Giappone
Conclusioni: Giorgio Ferrero Assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte
ore 12.00 – PalaExpo – spazio della Regione Lombardia. Incontro con Le Donne del Riso. Il viaggio del riso fino alle nostre tavole
ore 16.00 – Padiglione 1 – Emilia Romagna –  piano rialzato del ristorante Enoteca. Le Donne del Vino Emilia Romagna In… Formazione
L’Associazione Nazionale Le Donne del Vino delegazione Emilia Romagna presenta i progetti in essere e futuri:
SicurezzaAtavola – presentazione dei programmi corsi di formazione.
Valorizzazione della Metodologia Martinotti promossa dal “Comitato Casale Monferrato Capitale della DOC” e l’Associazione Nazionale Le Donne del Vino Emilia-Romagna.  Ospite Andrea Desana, giornalista e Presidente c/o Comitato Casale Monferrato.
Presentazione del sodalizio tra l’Associazione Nazionale Le Donne del Vino e l’Associazione Nazionale Donne dell’Olio, che per celebrare l’anno del cibo italiano, daranno vita al progetto preparato da Antonietta Mazzeo, ribadendo il legame profondo tra cibo, paesaggio, identità e cultura.
Al termine un brindisi con i vini prodotti con metodo Martinotti.

 

 

 

 

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Le Donne del Vino festeggiano i loro 30 anni

Le Donne del Vino festeggiano i loro 30 anni

[:it]Partono da Firenze, in Palazzo Vecchio, le celebrazioni per il 30° anniversario delle Donne del Vino, la più grande associazione mondiale di donne del comparto enologico.

Un appuntamento che l’assessora alle Relazioni Internazionali, Cooperazione, Turismo e Marketing territoriale Anna Paola Concia ha definito «un anniversario importante per le donne, per le donne del vino e in generale per tutto il vino italiano».

Non a caso Firenze: la città dove Le Donne del Vino sono nate alla fine dell’inverno di 30 anni fa, il 19 marzo 1988.
Nata nel 1988 su iniziativa di Elisabetta Tognana, l’associazione Donne del Vino ha sempre perseguito lo scopo di promuovere la cultura del vino e il ruolo delle donne nella società e nel comparto enologico.
Oggi conta 770 associate: produttrici, enotecarie, ristoratrici, sommelier, giornaliste e esperte. È presente in tutte le regioni italiane e ha anche socie all’estero.

L’appuntamento a Palazzo Vecchio, a cui hanno partecipato oltre all’assessora Concia la scrittrice Sveva Casati Modignani e il giornalista Massimo Giletti, apre il calendario degli eventi 2018 e presenta quello più grande: la Festa delle Donne del Vino che avrà il suo clou sabato 3 marzo con eventi diffusi in tutta Italia.
Degustazioni al cinema, video racconti, inviti in azienda. Una festa in versione film che accende i riflettori sui personaggi femminili che creano, vendono, promuovono le grandi bottiglie italiane.

Con il tema “Donne vino e cinema” l’iniziativa anticipa la festa della donna e «mira ad accendere i riflettori sul comparto enologico rivolgendosi in prima battura proprio all’universo femminile» ha detto la presidente delle Donne del Vino Donatella Cinelli Colombini.
La scommessa è quella di cambiare i luoghi e i modi per raccontare il vino ponendo le donne come protagoniste.

Sono in programma degustazioni di bottiglie d’autore nelle sale cinematografiche mettendo “più sapore nel piacere del film” e regalando un momento unico agli spettatori del cinema.

Verranno autoprodotti video che raccontano la vita delle Donne del vino con ironia, autenticità ma anche tanto orgoglio.
Una sorta di racconto a più voci, spesso cucito da registi e video maker, dove le protagoniste si mostrano in momenti della loro vita quotidiana. La diffusione on line e durante gli eventi fa conoscere personaggi e storie femminili pieni di valori e saperi, un universo in gran parte poco conosciuto, ma molto entusiasmante.

La parte più “tradizionale” del programma riguarda le visite nelle imprese delle Donne del Vino: cantine, enoteche, ristoranti, agenzie di PR, redazioni, centri di consulenza enologica. Visite accompagnate da assaggi e mini lezioni sul vino. Fra gli invitati un posto privilegiato va alle associazioni femminili con cui le Donne del vino puntano a consolidare i rapporti oltre, ovviamente, a diffondere la cultura del buon bere.

La Festa delle Donne del Vino costituisce il primo esempio di un comparto produttivo che apre le porte in modo coordinato e diffuso nell’intera nazione per far conoscere il proprio lato femminile. «A poco tempo dalla notizia del World Economic Forum che mette l’Italia all’82° posto nel mondo per il gender gap, le Donne del Vino con il loro dinamismo e i loro progetti danno una ventata di ottimismo all’intero universo femminile italiano» ha detto l’assessora Anna Paola Concia.

DATI SULLA PRESENZA FEMMINILE NELLE IMPRESE ITALIANE E NELLE IMPRESE DEL VINO
Secondo i dati Unioncamere del 2015 il 21% delle imprese italiane sono dirette da donne e un terzo di esse sono agroalimentari o turistiche. Il 35% della forza lavoro agricola è femminile.

Le donne dirigono il 28% delle cantine con vigneto e il 12% delle cantine industriali, il 24% delle imprese che commercializzano vino al dettaglio e il 12,5% di quelle all’ingrosso (dati Cribis- Crif).

Associazione Nazionale Le Donne del Vino
02 867577, www.ledonnedelvino.com, info@ledonnedelvino.com[:en]Partono da Firenze, in Palazzo Vecchio, le celebrazioni per il 30° anniversario delle Donne del Vino, la più grande associazione mondiale di donne del comparto enologico.

Un appuntamento che l’assessora alle Relazioni Internazionali, Cooperazione, Turismo e Marketing territoriale Anna Paola Concia ha definito «un anniversario importante per le donne, per le donne del vino e in generale per tutto il vino italiano».

Non a caso Firenze: la città dove Le Donne del Vino sono nate alla fine dell’inverno di 30 anni fa, il 19 marzo 1988.
Nata nel 1988 su iniziativa di Elisabetta Tognana, l’associazione Donne del Vino ha sempre perseguito lo scopo di promuovere la cultura del vino e il ruolo delle donne nella società e nel comparto enologico.
Oggi conta 770 associate: produttrici, enotecarie, ristoratrici, sommelier, giornaliste e esperte. È presente in tutte le regioni italiane e ha anche socie all’estero.

L’appuntamento a Palazzo Vecchio, a cui hanno partecipato oltre all’assessora Concia la scrittrice Sveva Casati Modignani e il giornalista Massimo Giletti, apre il calendario degli eventi 2018 e presenta quello più grande: la Festa delle Donne del Vino che avrà il suo clou sabato 3 marzo con eventi diffusi in tutta Italia.
Degustazioni al cinema, video racconti, inviti in azienda. Una festa in versione film che accende i riflettori sui personaggi femminili che creano, vendono, promuovono le grandi bottiglie italiane.

Con il tema “Donne vino e cinema” l’iniziativa anticipa la festa della donna e «mira ad accendere i riflettori sul comparto enologico rivolgendosi in prima battura proprio all’universo femminile» ha detto la presidente delle Donne del Vino Donatella Cinelli Colombini.
La scommessa è quella di cambiare i luoghi e i modi per raccontare il vino ponendo le donne come protagoniste.

Sono in programma degustazioni di bottiglie d’autore nelle sale cinematografiche mettendo “più sapore nel piacere del film” e regalando un momento unico agli spettatori del cinema.

Verranno autoprodotti video che raccontano la vita delle Donne del vino con ironia, autenticità ma anche tanto orgoglio.
Una sorta di racconto a più voci, spesso cucito da registi e video maker, dove le protagoniste si mostrano in momenti della loro vita quotidiana. La diffusione on line e durante gli eventi fa conoscere personaggi e storie femminili pieni di valori e saperi, un universo in gran parte poco conosciuto, ma molto entusiasmante.

La parte più “tradizionale” del programma riguarda le visite nelle imprese delle Donne del Vino: cantine, enoteche, ristoranti, agenzie di PR, redazioni, centri di consulenza enologica. Visite accompagnate da assaggi e mini lezioni sul vino. Fra gli invitati un posto privilegiato va alle associazioni femminili con cui le Donne del vino puntano a consolidare i rapporti oltre, ovviamente, a diffondere la cultura del buon bere.

La Festa delle Donne del Vino costituisce il primo esempio di un comparto produttivo che apre le porte in modo coordinato e diffuso nell’intera nazione per far conoscere il proprio lato femminile. «A poco tempo dalla notizia del World Economic Forum che mette l’Italia all’82° posto nel mondo per il gender gap, le Donne del Vino con il loro dinamismo e i loro progetti danno una ventata di ottimismo all’intero universo femminile italiano» ha detto l’assessora Anna Paola Concia.

DATI SULLA PRESENZA FEMMINILE NELLE IMPRESE ITALIANE E NELLE IMPRESE DEL VINO
Secondo i dati Unioncamere del 2015 il 21% delle imprese italiane sono dirette da donne e un terzo di esse sono agroalimentari o turistiche. Il 35% della forza lavoro agricola è femminile.

Le donne dirigono il 28% delle cantine con vigneto e il 12% delle cantine industriali, il 24% delle imprese che commercializzano vino al dettaglio e il 12,5% di quelle all’ingrosso (dati Cribis- Crif).

Associazione Nazionale Le Donne del Vino
02 867577, www.ledonnedelvino.com, info@ledonnedelvino.com[:]