“Generazione Sangiovese”. Quando l’unione fa la forza

“Generazione Sangiovese”. Quando l’unione fa la forza

Sono sei i produttori che attualmente compongono Generazione Sangiovese, un movimento  che, dal 2021, opera con tenacia per promuovere l’essenza del vitigno più coltivato in Italia e dove in Toscana trova una delle più fiorenti produzioni, tramandate di generazione in generazione.

Una serata speciale

Una presentazione in grande stile quella di Generazione Sangiovese, una serata aperta anche al pubblico nella splendida cornice dell’Hotel e Resort cinque stelle Villa Tolomei a Firenze.
La cena aveva come protagonista la cucina romana, perfettamente incarnata da Stefano Paciotti, personaggio dalla schietta romanità nonché esperto conoscitore di carni suine e che, dal 1970 con la sua famiglia, è proprietario di una famosa salumeria di Roma.
Una presentazione in grande spolvero, complice la meravigliosa sala dell’Hotel Villa Tolomei che ha rapito gli sguardi sulla grande vetrata godendone il tramonto su Firenze.  

Stefano Paciotti e l’enologo Filippo Mazzorana

Il manifesto di “Generazione Sangiovese”

Ma cerchiamo di capire l’intento e il manifesto di Generazione Sangiovese. Di fatto, anche per la criticità del periodo storico, ha spinto i piccoli produttori a unirsi facendo leva sulla territorialità, la tradizione, la franchezza del prodotto.
Un “movimento” volto a promuovere la cultura del vino toscano, quello dove l’autenticità e l’artigianalità costituiscono il mantra di tutte le aziende che aderiscono a Generazione Sangiovese.
I sei di Generazione Sangiovese puntano a tramandare un messaggio forte e chiaro: il vino delle sei aziende è il frutto di lavoro, memoria, competenza, esperienza e passione.
Podere Scheggiolla a Castelnuovo Berardenga (FI), Mazza Società Agricola di Castellina in Chianti (FI), Amiata…I vini del Vulcano Winery di Montegiovi (GR), Fattoria di Doccia di Rufina (FI), Azienda Agricola Perelli di Bucine (AR), Podere il Castello di Montespertoli (FI); alcune aziende sono seguite, per quanto riguarda le tecniche enologiche, da Enocofi Srls nelle persone di Costanza Cuccuini e Filippo Mazzorana, che, di fatto, sono i fondatori di Generazione Sangiovese.


Oltre il Sangiovese…

Tra i vini della serata, oltre alle produzioni di sangiovese, non sono mancati vini da trebbiano, vermentino, canaiolo, malvasia e il premiato merlot Trame Rosse 2019 di Perelli che ha visto l’oro alla London Spirits Competition.
Medaglia di bronzo anche per lo spumante Metodo Classico Brut Rosé 2022 di Podere il Castello, e per per Le Forme 2022  di Perelli. Medaglie d’argento anche per il Podere il Castello con il Merlot IGT 2021 e per il Chianti DOCG 2022 e per Agricola Mazza con il Per Gino Chianti Classico Riserva 2021 e Chianti Classico Gran Selezione 2020.
Ogni assaggio ha avuto il suo perché, anche grazie agli abbinamenti con i piatti della cucina romanesca: dalle puntarelle con l’acciuga, ai salumi, ai paccheri all’amatriciana all’indimenticabile pecorino di amatrice “Il Magnifico”, formaggio dalla forma ottagonale e maturato in grotte tufacee risalenti al I Secolo a.C. 

I vini di Podere Scheggiolla e di Amiata… I Vini del Vulcano non hanno deluso, come sempre. Ogni etichetta ha reso il sorso ricco e complesso, difficile da dimenticare.  Peccato che Luciano Pagni  (Podere Scheggiolla) e Simone Toninelli (Amiata… I Vini del Vulcano) non fossero presenti. Confidiamo nella prossima volta. “Ad maiora!” Generazione Sangiovese.

 

La bistecca alla fiorentina avrà una masterclass tutta sua

La bistecca alla fiorentina avrà una masterclass tutta sua

di Barbara Tedde – Quante volte ci siamo cimentati nell’arte culinaria in piatti dalle lunghe e complicate preparazioni?
Ma siamo davvero sicuri, alla fine, di saper preparare una semplice pasta aglio olio e peperoncino a dovere? Oppure di cucinare una bistecca come Dio comanda?
Certo è che, per molti, mettersi ai
fornelli rappresenta una forma antistress, un momento ludico dopo una giornata intensa ma talvolta sottovalutiamo elementi basici della cucina, quelli semplici che appartengono alla tradizione di casa. Per avere qualche dritta in più, ecco che la Scuola di Alta Cucina Cordon Bleu di Firenze
propone una master class a cadenza mensile sull’argomento bistecca, oltre a nuovi corsi che puntano sulla preparazione di piatti semplici della tradizione italiana che, talvolta, non è così scontata come si pensa.

Tutto pronto per la masterclass della bistecca

Cosa propone la scuola di alta cucina Cordon Blue

Una scuola storica quella del Cordon Bleu a Firenze, fondata nel 1985 da Cristina Blasi e Gabriella Mori, le quali, dopo aver avuto le mani in pasta per anni – sfoglie, pane, pasta di ogni tipo – hanno dato il via ad un nuovo corso sulla bistecca alla fiorentina.
La Scuola di Alta Cucina Cordon Bleu di
Firenze si trova a Palazzo Panciatichi Ximenes, palazzo fiorentino del ‘500 in via Giusti a Firenze, ed è proprio qui, tra le mura del palazzo, che si respira la storia di Firenze.
Il corso si terrà a cadenza
mensile, previsto sia in italiano che in inglese, al fine di imparare a cuocere una perfetta bistecca alla fiorentina.
“The ultimate steak Masterclass” ha lo scopo di far riscoprire la tradizione della bistecca e la sua storia. Alessandro Soderi che con la sua famiglia gestisce la Macelleria Soderi, (una delle più antiche e conosciute del Mercato di San Lorenzo) spiega come cucinare una vera bistecca alla fiorentina, a partire dal tipo di razza da usare: “Normalmente si preferisce un taglio di carne proveniente da alcune razze come la Scottona nostrale o la Chianina anche se ormai si utilizzano anche altre, allevate in Italia ma di provenienza estera”.
Come, ad esempio, la Rubia Gallega
spagnola oppure l’Angus scozzese. “Tutti pensano che la Scottona sia una razza ma non è proprio così – prosegue – In realtà si tratta di una femmina macellata entro 24 mesi che non ha conosciuto il toro, quindi non ha fatto né monta, né ha partorito. Più che di una specie possiamo parlare di caratteristiche dell’animale che fanno la differenza. La Chianina, invece, è una razza che normalmente si utilizza, una carne proveniente da una femmina con 25/30 giorni di frollatura. È fondamentale che la frollatura sia corretta, affinché la carne sia morbida”.

Tutto pronto per la masterclass di bistecca

La storia della bistecca alla fiorentina

La leggenda racconta che il nome bistecca venne dato a Firenze nel 1565 durante i tradizionali festeggiamenti del 10 agosto in onore di San Lorenzo. In quella occasione i Medici usavano offrire al popolo fiorentino quarti di bue girato allo spiedo in piazza San Lorenzo.
Quell’anno
parteciparono alla festa alcuni nobili inglesi che si trovavano a Firenze per affari. Dopo averla assaggiata, per averne ancora, cominciarono a gridare entusiasti “beef steak! beef steak!” (ovvero costata di manzo). I fiorentini avrebbero subito italianizzato quella parola in “bi-stecca”.
Questa origine è confermata anche dal famoso gastronomo Pellegrino Artusi che nel suo libro di cucina, “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”, nel 1891 scrisse che “da beaf-steak, parola inglese che vale costola di bue, è derivato il nome della nostra bistecca, la quale non è altro che una braciuola col suo osso, grossa un dito o un dito e mezzo, tagliata dalla lombata di vitella”.


Come si cucina la bistecca?

La bistecca prima di tutto va tolta dal frigorifero almeno 3 ore prima della cottura – temperature esterne piacendo -, altrimenti lo choc termico fa contrarre il muscolo e la carne diventa dura da masticare.
“Per me la carne va cotta così com’è – continua Alessandro Soderi – anche se alcuni
preferiscono ottenere la cosiddetta reazione di Maillard, cioè la caramellizzazione delle proteine che avviene nel momento in cui la carne tocca la griglia incandescente. In questo modo i grassi e le proteine si cristallizzano creando una crosta che protegge la parte interna, che cuoce così più lentamente. Io preferisco assaggiarla così com’è per poi decidere che condimento aggiungere”.


Quanto tempo deve cuocere la bistecca alla fiorentina?

Sui tempi di cottura Alessandro Soderi non ha dubbi: “A occhio, secondo la tradizione. La carne deve essere fra il rosso e il rosato. Noi la ordiniamo al sangue, in realtà si tratta di una cottura tra medio e al sangue, altrimenti lo sbalzo di temperatura fra il caldo dell’esterno e il freddo della parte interna potrebbe dare fastidio durante la digestione”.
Dopo la cottura si sala quanto basta anche se
c’è chi ama aggiungere anche olio, pepe, aglio. maionese ecc. a seconda del gusto.
Tutti i gusti son gusti, le regole base esistono eccome, ma, come in tutte le cose e soprattutto in cucina, il libero arbitrio regna, sia per la cottura che per i condimenti.
Ma se davvero vogliamo rispettare la tradizione e non cadere in fuorvianti americanismi, meglio attenersi alle regole di base suggerite da Alessandro: accortezze essenziali per un ottimo risultato e, soprattutto, non abusare con i condimenti.

La nostra Barbara Tedde impegnata nella masterclass qui con Paolo Soderi

Le novità della scuola di arte culinaria ?

La stagione della Scuola è iniziata da poco e in programma ci sono diversi corsi di nuova concezione, a partire proprio da quello sulla bistecca. Come Pasta Studio Labs grazie al quale partecipanti possono conoscere le tecniche, le tradizioni e i numerosi formati della pasta italiana.
“Abbiamo voluto andare oltre l’insegnamento della preparazione della pasta all’uovo. – continua Cristina Blasi – I nostri studenti impareranno a fare vari tipi di pasta facendo un giro gastronomico del nostro Paese”.
Il programma prevede la realizzazione di pasta all’uovo e senza, con l’uso di
grano duro e tenero, con o senza ripieno. E poi paste speciali, non lavorate e trafilate oltre alla preparazione di vari tipi di gnocchi.
“Abbiamo poi introdotto delle novità – le fa eco Gabriella Mari – perché sono previste delle lezioni ‘autogestite’ in cui gli allievi si esercitano su impasti e formati imparati in precedenza. È stato aggiunto anche l’‘angolo del fotografo’, momento in cui i partecipanti imparano ad impiattare i loro piatti e a predisporre il giusto sfondo per ottenere delle belle immagini da pubblicare anche sui social”.
Un altro corso in partenza è ABC, Ah Bisogna Cucinare!?, un percorso in quattro lezioni dedicato a coloro che devono cucinare per forza ma che hanno poca passione per la cucina.
“Dopo tanti anni
di corso base di cucina generale ci siamo accorte che alcuni allievi avrebbero avuto bisogno di nozioni più semplici, ingredienti più facili, magari senza comprare strumenti nuovi, e apprendere poche ricette. – spiegano Cristina Blasi e Gabriella Mari – Questo è un corso adatto a tutti, anche ai ragazzi e ai giovani, e ad un costo accessibile”.
Da non perdere, infine TortellinoLabs grazie al quale gli studenti imparano a preparare i tortellini dall’impasto alla chiusura.
“Più ne fai più ne porti a casa – concludono sorridendo le due Signore
del Cordon Bleu – e a Natale i partecipanti potranno farli apprezzare inserendoli nel loro menu delle feste”.
Per informazioni sui costi: www.cordonbleu-it.com
Scuola di Arte Culinaria Cordon Bleu
Via Giusti, 7 – 50121 Firenze Telefono: +39 055 2345468 Email: info@cordonbleu-it.com

Firenze: pizza Cuore e rock’n roll al Bellagrò

Firenze: pizza Cuore e rock’n roll al Bellagrò

di Barbara Tedde – La pizza, nel panorama enogastronomico fiorentino, è ormai uno dei piatti più discussi, ma da
Bellagrò, l’ultimo nato dall’idea di Pasquale Caprarella e Graziano Monogrammi, propone un’ampia scelta con prodotti di qualità che ne fanno la differenza.
Nata nel maggio scorso la pizzeria si trova nei pressi di Piazza Gavinana, una location con giardino e dagli interni in stile essenziale e moderno realizzato con tutti materiali naturali. In cucina i prodotti che vengono usati sono biologici e bioattivi – ovvero prodotti con proprietà salutistiche -, le farine sono biologiche del Mulino le Pietre (Val di Cornia), i salumi del salumificio Renieri – tutti toscani e di cinta senese – , le verdure dell’Orto Bioattivo di Andrea Battiata di Firenze, i formaggi del caseificio Busti di Fauglia e di Amozzaré del Caseificio Artigianale di Firenze. Inutile dire che gli impasti sono tutti prodotti con lievito madre, presentati in varie versioni: la classica, la pizza al padellino e la bisccroccantina.


La pizza 

Che sia semplice o ricercata, gli impasti sono assolutamente leggeri e digeribili. Dalla classica al padellino alla biscroccantina c’è solo da scegliere, sebbene sia consigliabile divertirsi ordinando almeno due versioni delle sopradette.
Gli ingredienti di primissima qualità, attraverso le mani di
Gabriele Monogrammi, fanno una differenza sostanziale; dalle verdura alla mozzarella, al tonno alle acciughe i sapori restano immortali nella memoria.
Da provare anche le versioni con la carne,
come la biscroccantina con porchetta di cinta senese DOP e senape, ma anche il Mofficino con tartare di manzo, carciofi, scaglie di pecorino toscano e maionese alle nocciole.


Il cuore

Bellagrò segue un progetto sociale di tutto rispetto, il team del locale, oltre ad essere composto da pluriennali professionisti, ha assunto ragazzi senza titolo di studio dopo un corso di formazione attraverso un progetto formativo di GOTOJOB – finanziato dalla Fondazione CRF e dall’USSM del Comune di Firenze. Un progetto che ha offerto ai giovani NEET – ovvero coloro che non studiano e non lavorano – la possibilità di formarsi professionalmente nel settore enogastronomico.
I risultati
sono stati sorprendenti ed i giovani hanno acquisito competenze per essere assunti e lavorare da Bellagrà.


Rock’n roll

L’ambiente in stile newyorkese con soffitti alti ed un impatto visivo pulito ed essenziale, offre una carta cocktail molto interessante. Oltre ai vini, rigorosamente bio, l’idea di abbinare i cocktail alle varie pietanze è un’esperienza molto divertente. Dietro il banco per la miscelazione Fabio Borselli, bar manager di lunga esperienza, saprà consigliare il cocktail più adatto alle vostre scelte culinarie.
Oltre le pizze una bella scelta di antipasti a base di carne e di pesce e dessert cremosi senza zuccheri aggiunti, possono avere quel tocco rock abbinandoci un delizioso drink, anche in versione no alcol.

Cucinamare – La guida gratuita sui ristoranti fronte spiaggia da Trieste in giù

Cucinamare – La guida gratuita sui ristoranti fronte spiaggia da Trieste in giù

di Barbara Tedde – Sui telefoni dei vacanzieri che sceglieranno le mete marine non potrà mancare Cucinamare, la guida gratuita sulle attività ristorative direttamente affacciate sul mare.
Una selezione che ha richiesto lungo tempo, oltre duemila i ristoranti sotto
esame dei quali solo 301 hanno avuto la meglio per essere inseriti in guida.
Prerogativa principale la cucina, la posizione – rigorosamente sulla spiaggia – e la sostenibilità del locale.


Come funziona

Basterà scaricare l’app con il vostro telefonino, acconsentire all’app di segnalare la vostra posizione ed ecco che avrete tutti gli indirizzi dei locali intorno a voi.
Le icone
che appariranno avranno diversa grafica a seconda di ciò che state cercando: stabilimento balneare con ristorante annesso, ristorante e stabilimento balneare con gestioni separati, ristorante su spiaggia libera, ristorante di alta cucina sul mare, trabocchi.
Per chi non li conoscesse questi ultimi sono delle vere e proprie chicche:
locali deliziosi -un tempo usati per la pesca soprattutto in Abruzzo ed in parte della Puglia – poggiati su palafitte, dove si ha la sensazione di essere sospesi sul mare.
Le regioni interessante sono tutte quelle bagnate dal mare, da nord a sud dello Stivale isole comprese.
Un vademecum indispensabile per i gastronauti e per coloro
che della vacanza ne vogliono fare un autentico momento di relax.
Nelle schede si raccontano il ristorante e il suo stile, con attenzione alla tipologia di materie prime utilizzate nei piatti. Inoltre è presente una lista di tutti i servizi principali (recapito, indirizzo, fascia di prezzo, se adatto a bambini e/o animali, proposte gluten free, colazioni, merende, aperitivi, ecc…).
Il tutto con un linguaggio
– per adesso solo in lingua italiana – comprensibile a tutti, con simboli che rendono
immediata la comprensione dell’attività e i servizi forniti.


L’edizione 2024

Sono più di 100 le nuove insegne, rispetto alla prima edizione lanciata nel 2023; inoltre, in questa seconda edizione, sono state affinate le query di ricerca per categoria e tipologia di offerta, con la possibilità di individuare i servizi di ciascun locale segnalato in Guida.
Altra novità di questa edizione sono i Premi Speciali, assegnati ad alcuni locali che si sono distinti per un livello particolarmente alto su specifiche proposte.
“La guida diventa sempre più ricca, con nuovi indirizzi che si aggiungono in questa edizione. Sintomo del benessere delle spiagge italiane, a cominciare dal lato enogastronomico. I risultati dello scorso anno sono molto incoraggianti, con oltre 5mila utenti che hanno scaricato e usato l’App, ma i numeri sono destinati a
crescere” – così commentano i giornalisti Antonio Boco e Luciana Squadrilli, curatori della guida.
“Come già l’anno scorso, anche quest’anno diamo particolare importanza al tema della sostenibilità, legato al delicato habitat marino, e lo facciamo grazie alla collaborazione con due realtà come Legambiente e Wami, impegnati concretamente su questo fronte.
Wami in particolare che con il progetto Water Equality, che porta acqua potabile a famiglie che non hanno accesso all’acqua in Ecuador o Sri Lanka, bilancerà l’impronta idrica di quanti scaricheranno la nostra app – aggiunge Luciana Squadrilli.
La presentazione per la stampa toscana, successiva alla presentazione ufficiale dello scorso giugno ai Bagni 77 a Senigallia, è avvenuta presso lo stabilimento Lo Scoglietto a Rosignano Solvay (LI), premiato dalla redazione come Migliore carta dei vini dove Claudio Corrieri, curatore di una ricchissima cantina con predilezione per
etichette francesi, rende il suo locale una méta toscana tra le più gettonate.


I premiati di Cucinamare 2024

– Miglior fritto di mare 2024 – Olitalia Frienn. Calupe 207, Cervia (RA)
– Miglior primo piatto di mare 2024 – Monograno Felicetti. La Baia, Fregene (RM), Marè, Cesenatico (FC)
– Miglior carta dei vini 2024 – Ceretto Blangè. Lo Scoglietto, Rosignano Solvay (LI)
– Premio sostenibilità e rispetto dell’ambiente 2024. Bagni 77, Senigallia (AN)
In collaborazione con Legambiente
– Miglior colazione al mare 2024. Rosmarino, Paestum (SA)
– Miglior aperitivo al mare 2024 Chiosco Seven, Bibione Pineda (VE)
-Miglior pizza al mare 2024. lanco Beach Club, | Messina (ME)
– Premio Maestri del mare Mauro Uliassi e Moreno Cedroni
Gli sponsor della guida 2014
Olitalia Frienn, Monograno Felicetti, Ceretto Blangè, Wami, Ecopesce e Legambiente


Chi sono gli autori di Cucinamare

La Guida su App Cucinamare è ideata e realizzata da uno straordinario gruppo di esperte ed esperti enogastronomici, giornalisti e critici che da anni collaborano con le più importanti testate italiane di settore.
Per l’ideazione e la progettazione: Antonio Boco, Luciana Squadrilli e Fabio Starnini
La Redazione: Antonio Boco, Marina Ciancaglini, Amelia De Francesco, Luciana Squadrilli, Fabio Starnini.

“Vini bagnanti” a San Vincenzo: tutte le aziende da degustare in spiaggia al tramonto

“Vini bagnanti” a San Vincenzo: tutte le aziende da degustare in spiaggia al tramonto

Saranno 52 i produttori della prima edizione, i quali, dalle 18:30 alle 23:30 di sabato 22 giugno, faranno degustare le loro eccellenze lungo un chilometro di spiaggia privata. (leggi articolo).
Molti saranno i produttori dalla Toscana, che andranno a rappresentare diversi territori, dalla costa alla Maremma.
L’evento ospiterà inoltre produttori dal Piemonte, dall’Umbria,
dal Friuli- Venezia Giulia, dalla Liguria, dal Veneto e dal Lazio.
Dall’estero
produttori provenienti da Spagna, Francia (Champagne inclusa) e Slovenia.
Il Resort Riva degli Etruschi è pronto ad accogliere Vini Bagnanti. Ecco la lista dei produttori partecipanti alla prima edizione.


 Francesca Castaldi – Piemonte
 Vigneti Massa – Piemonte
 Scarbolo – Friuli
 Tenuta Guardamare – Toscana
 Alessandro Tofanari – Toscana
 12 51 Wines – Toscana
 Az. Agricola Toscani – Toscana
 Tenuta Buon Tempo – Toscana
 Torre di Baratti – Toscana
 Capezzana – Toscana
 Principe Corsini – Toscana
 Camiliano – Toscana
 Terreno – Toscana
 Campo alle Comete – Toscana
 Sassotondo – Toscana
 Stefano Amerighi – Toscana
 Andrea Paffarini – Umbria
 Prima Domus – Toscana
 Tenuta Bragatton – Veneto
 The Wine Brewers – Liguria
 Parés Baltà – Spagna
 Legret et fils – Champagne, Francia
 Clotilde Legrand – Francia
 Jure Stekar – Slovenia
 Podere Trinci – Toscana
 Cigliano di Sopra – Toscana
 Fattoria Lavacchio – Toscana
 Bakkanali/Fieramente – Toscana
 Postuman – Veneto
 Soltufo – Piemonte
 La Ricolla – Liguria
 Fattoria Le Masse – Toscana
 Sottovento – Toscana
 Campi Nuovi – Toscana
 Canato – Piemonte
 La Lupinella – Toscana
 Az. Agricola Migrante – Lazio
 Casanuova – Toscana
 La Ginestra – Toscana
 Tenuta di Carleone – Toscana
 Vini Apuani – Toscana
 Vignaioli Urbani Mistici – Toscana
 Gralò Franciacorta – Lombardia
 I Mattaioni – Toscana
 Fattoria di Montemaggio – Toscana
 Sant’Agnese – Toscana
 Grappoli Urbani – Toscana
 Gianni Moscardini – Toscana
 Montesecondo – Toscana
 Mirabondo – Toscana
 Michele Satta – Toscana
 Forconi Fabrizio – Toscana

In collaborazione con la Banca del Vino di Pollenzo, dalle 19:30 alle 20:30 presso il ristorante Mariva si terrà il “Laboratorio del Gusto”, una masterclass con degustazione di 6 vini prodotti in prossimità del mare.
La nostra penisola vanta ben
8000 chilometri di costa, lungo i quali vengono prodotti vini dalle espressioni, forme, suoli, vitigni e tradizioni differenti.
La masterclass sarà guidata da Stefano Ferrari,
coordinatore regionale della guida Slow Wine. I vini protagonisti della degustazione saranno:
•⁠ ⁠Toscana – Marittimo 2023 Riva degli Etruschi
•⁠ ⁠Liguria – Colline di Levanto Vermentino Luccicante 2022 Cà du Ferrà
•⁠ ⁠Campania – Costa d’Amalfi Furore Bianco Fiorduva 2022 Marisa Cuomo
•⁠
⁠Sardegna – Vermentino di Sardegna Cala Silente 2021 Cantina di Santadi
•⁠ ⁠Sicilia-
Sole e Vento 2021 Marco de Bartoli
•⁠ ⁠Toscana Isola d’Elba – Vermentino 2019 Fattoria Le Ripalte

È possibile acquistare il bundle “Laboratorio del Gusto + Ingresso all’evento” sul
sito www.vinibagnanti.it.
Il ticket di ingresso per l’evento, anch’esso acquistabile sul sito, costa 15 euro e permette ai partecipanti di degustare 15 vini.
Sarà possibile acquistare ulteriori
ticket di assaggio e le bottiglie direttamente agli stand dei produttori.
L’evento si prospetta un’esperienza indimenticabile: il tramonto, il mare, le eccellenze dei 50 produttori, diversi food points a cura di Slow Food Condotta Costa degli Etruschi e la possibilità di cenare nei ristoranti della struttura.
La prima
edizione sarà aperta a un numero massimo di 500 partecipanti, questo per degustare nel rispetto dell’ambiente circostante.